Segnalamento: Gatto comune europeo, maschio castrato, randagio
Anamnesi: catturato con frattura comminuta di tibia sinistra, diastasi sacro iliaca a destra e frattura ileo a sinistra
Trattamento (eseguito da collega): marzo 2007 fissazione interna con cut-to-lenght plate e confinamento in gabbia. Le fratture del bacino non sono state trattate chirurgicamente.
Giugno 2007, il gatto espelle per via cutanea una scheggia necrotica.
Agosto 2007, il gatto viene adottato.
Settebre 2007, il proprietario lo porta in visita perchè non appoggia l'arto.
In considerazione del suo carattere, il gatto è visitabile esclusivamente in anestesia generale. Alla visita è presente tibia valga e supinato di piede con gamba calda e leggermente gonfia.
La radiografia evidenzia un ritardo di consolidamento con mobilizzazione degli impianti e sospetto di osteomielite.
Fig. 1: Radiografia alla prima visita
In considerazione del carattere del gatto, si esclude la possibilità di rimuovere gli impianti e di sostituirli con un fissatore esterno. Di conseguenza si decide di rimuovere le viti mobili e di risserrare quelle viti che assicuravano ancora una buona tenuta. L'impianto originale è stato coadiuvato da una fasciatura rigida eseguita con Scotchast Plus 3M, da rinnovare ogni 15 gg. Durante la seduta chirurgica sono stati eseguiti dei tamponi per coltura microbiologica risultati positivi per Pseudomonas spp.
Fig. 2: Aspetto radiografico alla fine della chirurgia
Fig. 3: Aspetto dopo 30 giorni dal primo intervento e dopo un ciclo di 7 giorni di Gentamicina.
In base alla scarsa risposta cicatriziale ed in considerazione del fatto che il soggetto era diventato trattabile senza dover ricorrere all'anestesia generale, si è optato per un fissatore esterno circolare costituito da un anello 3/4 prossimale ed un anello completo distale da 60 mm. collegati fra loro da tre barre filettate con dadi e rondelle emisferiche. Per fissare l'impianto alla tibia sono stati utilizzati 4 fili di K da 1,2 mm, 1/2 punta posti sotto tensione con un carico di 30 Kg ed una fiches filettata da 2 mm nel segmento prossimale e da 1,5 mm. nel segmento distale. Abbiamo inoltre eseguito un trapianto di spongiosa.
Fig. 4: Aspetto radiografico post operatorio
Fig. 5: Aspetto clinico alla fine della seduta chirurgica con evidente supinato di piede residuo.
La correzione del supinato è avvenuta due giorni dopo con il soggetto in sedazione, mediante la rotazione in senso antiorario dell'anello distale.
Fig. 6: Aspetto radiografico dopo la correzione del supinato di piede.
L'impianto è rimasto in sito per 87 giorni, durante i quali sono state eseguite due compressioni e due distrazioni di 0,8 mm. ognuna.
Alla rimozione dell'impianto è stata posizionata una fasciatura rigida per 15 giorni.
Fig. 7: Aspetto radiografico alla rimozione della fasciatura rigida.
Fig. 8: Aspetto clinico alla rimozione dell'impianto e alla rimozione della fasciatura rigida.
L'impianto è stato ben tollerato dal soggetto che ha caricato l'arto immediatamente dopo la chirurgia e non ha costitituito impedimento per la normale deambulazione.