Per l’utilizzo di un fissatore esterno ibrido con presa sul condilo omerale dobbiamo generalmente inserire tre fiches a questo livello. La prima fiche va inserita al centro del rocchetto condilico, la seconda sull’epicondilo laterale, e la terza sull’epicondilo mediale. Anche se la procedura può essere facilitata dall’utilizzo dell’intensificatore di brillanza, è tuttavia possibile eseguirla anche senza. Il punto di repere per l’inserimento della prima fiche è dato dalla protuberanza laterale sul condilo (Fig. 1):
la fiche va inserita appena cranialmente e distalmente rispetto a questa protuberanza (Fig. 2).
La seconda va inserita nella parte prossimale dell’epicondilo laterale, che si palpa facilmente perchè è sottocutaneo. La zona di congiunzione fra epicondilo e zona metafisaria è ideale (Fig. 3).
Sembra impossibile potere inserire la terza fiche sull’epicondilo mediale, ma non è così. La mia tecnica è la seguente: appoggio la punta della fiche sull’epicondilo laterale come se dovessi infiggerla in questo, dopodichè la faccio scorrere caudalmente, fino a quando la fiche scivola caudalmente all’epicondilo laterale, e si ferma sul bordo posteriore dell’epicondilo mediale. Questo può avvenire perchè il profilo caudale dell’epicondilo mediale è più caudale rispetto al laterale. A questo punto scelgo l’inclinazione che riduce lo scivolamento della fiche sull’osso, e inserisco la fiche (Fig. 4).
In questa posizione bisogna cercare di stare alti rispetto al forame anconeo dell’omero, per evitare che ci sia interferenza con l’estensione del gomito.
In questo modo la presa sul condilo omerale è molto forte, e consente la costruzione di fissatori ibridi molto stabili per diverse tipologie di fratture dell’omero.